Innominabili network da altri spazi
Fare network sta diventando sempre più importante, ed è una cosa per pochi
Fare network sta diventando sempre più una cosa per pochi. Paradossale, direte voi, con il caffè tra le mani in questo lunedì di metà novembre: i social network stanno forse vivendo una delle loro crisi più importanti (da Meta a Twitter, per ora si salva TikTok), ci hanno abituato all’illusione della rete, e in realtà ci hanno lasciato soli.
Secondo questo studio “General Social Survey” dell’Università di Chicago oggi ci sentiamo due volte più stanchi, soli e stressati di 20 anni fa.
Prendo da questo articolo 💎 del Sole 24 ore e cito testuale:
Secondo una ricerca dell’Università della California, se l’obesità può ridurre la longevità del 20%, il bere del 30% e il fumare del 50%, la solitudine potrebbe battere tutti e avere un impatto fino al 70% – ponendosi anche tra le potenziali cause di infarto.
La solitudine è l’antitesi del network, e dobbiamo fare i conti che siamo più vicini alla prima che al secondo.
Sul sito del Governo inglese 🏴 trovate questa infografica che connette la solitudine sul posto di lavoro alle dirette responsabilità del datore di lavoro:
In America, la metà dei residenti è single, e 1/3 delle case ha un solo occupante. Quello che non riusciamo a fare nella vita privata, ce lo richiederebbe il lavoro: la relazione, il network, è una skill sempre più cruciale. Come riporta questo articolo di vox.com → Networking is a necessary — and misunderstood — skill. Here’s how to hone it, diventa sempre più importante intrecciare relazioni. Proprio in un periodo storico, post Covid, in cui nella migliore delle ipotesi siamo arrugginiti, ancora un po’ spaventati, oppure semplicemente incapaci.
Prendo da questo articolo → How Can I Master American-Style Networking? - una lista di consigli, e li commentiamo insieme:
Fai una lista di aziende e persone con cui connetterti
Dì arrivederci alla timidezza
Allunga la mano per chiedere aiuto
Renditi conto che non ti stai vantando.
Esercitati a parlare dei tuoi risultati
Fallo faccia a faccia
Traccia i tuoi progressi
Trova un mentore
Ok, ora partirei dalla timidezza, o dall’incapacità di uscire un po’ da noi stessi: un po’ complicato farlo per lavoro, se già nella vita privata facciamo fatica, no?
E facciamo sempre più fatica, man mano che la nostra età cresce, e le occasioni di incontro nuovo si riducono.
Chiedere aiuto, non avere paura di chiedere feedback, o consigli, o semplicemente di fare da tramite, è già un altro complicato passo. Esporsi, chiedere aiuto, entrare in una dinamica di favore, è visto male. Senza fare analisi troppo elaborate, non ne ho le capacità, la borghesia, che pure con queste relazioni è cresciuta, è diventata classe dominante e si è sviluppata, ora si ritrova a fare i conti con una delle peggiori spirali del consumismo: non è necessario che il consumatore abbia compagnia, purché spenda. Ok, ho semplificato troppo, è pur sempre lunedì.
Leggevo di recente alcuni disturbanti racconti di Lovecraft, e una sua citazione mi ha colpito:
«Sono talmente stanco dell'umanità e del mondo che nulla suscita la mia attenzione se non comporta almeno due omicidi a pagina, o se non tratta di innominabili orrori provenienti da altri spazi.»
Siamo un po’ così anche noi no? La scorza di news infinite, e infiniti mondi che ci passano sotto al naso, alla fine ci ha allenato all’indifferenza. E l’indifferenza si spacca solo con emozioni sempre più forti, o un perenne e sottile stato di angoscia e ansia.
Ah, nei racconti dell’orrore fantascientifico di Lovecraft i protagonisti sono quasi sempre soli. E impazziti, ma questo è un altro paio di maniche.
Comunque, andiamo avanti: in Cina, dall’altra parte del mondo, e qui vicino, il confucianesimo ha introdotto un concetto interessante, ne abbiamo già parlato nella precedente newsletter un poco, ed è il guanxi, la rete che, sin dalla scuola, accompagna l’individuo fondendolo nella rete, nella società, nell’apparato statale e collettivo.
Il guanxi è fondamentale per fare affari con le altre aziende in Cina, e la connessione tra vari punti di contatto tra le aziende fa sì che gli affari vadano bene. Come racconta questo piccolo pezzo, una sola connessione può saltare, e far precipitare la situazione, tante invece possono far decollare qualsiasi business.
Tante relazioni, ma come si fa? Andiamo in Svezia: il paese nordico è uno dei più citati quando si parla di welfare, ma pure, un po’ un cliché e un po’ no, quando si parla di difficoltà di intrecciare relazioni.
Come racconta questo articolo di visitstockholm.com, il timing è cruciale nel costruire relazioni. Né troppo, né poco, né invadente, né lontano, ma soprattutto al momento giusto:
“La gente pensa che sia difficile superare la facciata svedese che può essere vista come fredda o distante. È difficile penetrarla a meno che non si vada a un evento in cui c'è un interesse condiviso o una di queste attività specificamente organizzate. Poi gli svedesi sono molto più aperti e pronti a parlare e fare rete”.
Quindi, meetup, eventi specifici di formazione, le care vecchie ferie possono ancora dire la loro in ottica network. Non solo, da qui prendo un po’ di consigli validi per gli svedesi, ma buoni ovunque:
Sii puntuale o con qualche minuto di anticipo.
Il ritardo non è tollerato e, anche se sei in ritardo per motivi di emergenza, assicurati di far sapere a qualcuno perché sei in ritardo.Evita argomenti controversi di conversazione. Politica, questioni controverse e argomenti offensivi sono indesiderati nella maggior parte degli scenari lavorativi e sociali.
Non fare domande personali. Proprio come vengono evitati argomenti controversi, gli svedesi stanno alla larga da domande personali e indiscrezioni. Gli argomenti accettabili per l'ora di pranzo al lavoro includono discussioni neutre sul tempo, gli sport e gli eventi imminenti nell'area.
Essere preparato. Se stai facendo una presentazione o un discorso, è una buona idea essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda.
Usa un linguaggio chiaro e conciso quando parli inglese. Sebbene la maggior parte degli svedesi capisca perfettamente l'inglese, è meglio usare una lingua che tutti capiranno, specialmente se lavori con colleghi di altri paesi non madrelingua inglese.
Gli svedesi prendono le promesse molto sul serio. Se ti impegni a fare qualcosa o a partecipare a un evento, dovresti assicurarti di presentarti come promesso.
Regole d’oro, quasi ovunque. Comunque, al netto delle netiquette, il network è fondamentalmente una roba ancestrale che dovremmo un po’ riscoprire. La capacità di andare oltre il formale, oltre la patina di frasette ovvie, di andare al cuore delle relazioni, sta diventando una scala per fare carriera, o un sottoscala in cui rifugiarsi per non farla per niente.
In effetti, le ricerche indicano che il reclutamento per almeno il 70% delle posizioni retribuite in Svezia avviene attraverso contatti informali, cosa che Farid Behnia, 33 anni, originario dell'Iran, attribuisce alla tendenza degli svedesi a essere "molto avversi al rischio e a pianificare a lungo termine". Se sai creare relazioni, garantisci per te stesso. Se sai fare network, stai costruendo qualcosa che spesso va al di là della carriera, del posto di lavoro👩💻. In un certo senso, stai ricostruendo una rete di salvataggio e nello stesso tempo di slancio.
E detto ciò, buon lunedì di network con questa vignetta del New Yorker: