Ciao buongiorno a tutte e tutti, oggi partiamo da un sondaggio 💎 che McKinsey & Company ha effettuato presso CEO e amministratori delegati. Tutto parte da una frase del CEO di Microsoft Satya Nadella che scrive (nel suo libro che vi consiglio e potete trovare qui e se cliccate state sovvenzionando la newsletter che state leggendo pure) che i grandi leader “riconoscono il vero segnale in un sacco di rumore”. Un sacco di rumore: fino a qui ne siamo tutti e tutte pieni, iper pieni. Non solo le news (magari tutte e tutti le leggessimo) non solo il gossip e TikTok e i Reel e Cicalone (che ok, ha tantissimi orrendi difetti ma insomma possiamo sommessamente dircelo che è una cavolo di leggenda e io non riesco a smettere di guardarlo ok sono orribile scusate), ma tutto intorno a noi è meeting alle 9, alle 18, alle 14, e email che arrivano a rotta di collo, input, cv, colloqui, metropolitana e poi dritti a casa.
COSA FARANNO I CEO NEL 2023 🐙
Ma quali sono i segnali che i CEO pensano di dover cogliere nel 2023? Sono 3:
Rivoluzione digitale 🦾
Non stiamo parlando SOLO DI ChatGPT (già bloccato dal Garante della Privacy, e che ha convinto tantissimi tech-explorer che fino a ieri investivano milioni a firmare una lettera per fermare tutto per 6 mesi – se bastassero 6 mesi a farci capire cosa ci differenzia DAVVERO dall’AI, e a farlo capire ai CEO…), ma qui gli interventi sono specialmente in cybersecurity (sempre più una sfida, sempre più al centro, come rivela la lettera agli azionisti del CEO di JPMorgan, mica il fruttarolo sotto casa), sviluppo di analisi avanzate e automatizzazione del lavoro;
Incertezza economica 💰
L’avreste mai detto? I CEO si preoccupano dei soldi! Ok, a parte gli scherzi: ridurre i costi operativi e rendere più agile la struttura prima del 2008 ha permesso a molte aziende di overperformare durante la ripresa dalla crisi. In soldoni: cadranno teste. Se guardate bene, stanno già cadendo. Il 76% dei CEO vuole ridurre le spese operative. Cito testuale:
il settore tecnologico ha già perso più di 100.000 posti di lavoro nel 2023.
Ma cito anche, a onor del vero:
Tuttavia, in General Motors, l'amministratore delegato Mary Barra ha adottato un approccio più modesto alla riduzione della forza lavoro, concentrando i tagli su 500 posizioni dirigenziali e salariate e guardando in profondità in altre aree di spesa non legate al personale.
Pensate, a volte non c’è bisogno di far cadere tante teste. Bastano quelle giuste, e spesso si trovano in alto. Oltre a far cadere teste, bisognerà anche riprogettare prodotti e servizi, ovvero, come sta provando a fare il CEO di Shiseido, azienda di prodotti di bellezza, Masahiko Uotani, che promuove un approccio per passare “dalla difesa all’attacco”. Infine, rivalutare le strategie economiche. Pare facile, ma è un tema.
Tensioni geopolitiche 🌎
Non si possono ignorare, non più. Le varie tensioni a livello mondiali (UE/USA-Russia, USA-Cina e via discorrendo) rendono necessarie nuove tecniche di valutazione dei partner e dei mercati, per evitare il bagno di sangue di sanzioni indesiderate. Non solo, si sta investendo per ampliare e rendere granulare la rete di fornitori, spargendola ovunque, e nello stesso tempo alzare i livelli di allerta e carpire i segnali di possibili, nuove disastrose tensioni.
EFFETTO DUNNING KRUGER: GIRIAMO SU NOI STESSI
Ok, ma a livelli più bassi? Come dobbiamo prepararci davvero? Ci sono dei modi per non restare col cerino in mano? Leggevo l’altro giorno un articolo figo sul fatto che i gorilla e gli altri primati amano girare su sé stessi e cadere a terra come facevamo noi da bambini. In qualche modo, noi umani lo facciamo perché altera la nostra percezione della realtà – ci gira tutto intorno – e ci inebria vivere questo secondo presente, senza poter pensare ad altro, passato o futuro che sia.
Ok, è una roba che potrebbe piacere al nostro Leonardo Mazzeo su Bestiale, sempre qui su Substack, miglior newsletter sugli animali per distacco, e lo dico anche perché è una persona bellissima, ma in realtà fanno molto ridere:
Ok, questi invece sono i gibboni che urlano, mia unica fonte di diletto nelle giornate brutte
Sono la mia passione totale, potrei vederli suonare ed urlare per ore.
Ok, bando alle ciance. In questo momento, secondo me, bisogna concentrarsi sulle skill, sul talento, sulle proprie performance, puntando a crescere, migliorare e migliorarsi. Anche perché, ve lo dico, i CEO si sono già abbastanza stufati di aiutarci a superare la pandemia, e hanno tutte le intenzioni di rimetterci dai clienti e in ufficio, e in generale di aumentare il livello di controllo sulle performance in maniera stringente. Noi dobbiamo girare su noi stessi anche per un altro motivo: dobbiamo evitare l’effetto Dunning-Kruger.
Qui trovate di cosa sto parlando, prendo anche questa bella immagine:
In soldoni, cito:
L'effetto Dunning-Kruger si verifica quando la mancanza di conoscenza e abilità di una persona in una determinata area le fa sopravvalutare la propria competenza. Al contrario, questo effetto fa sì che coloro che eccellono in una data area pensino che il compito sia semplice per tutti e sottovalutino anche le loro capacità relative.
Come risultato dell'effetto Dunning-Kruger, potresti non sapere in cosa sei bravo, perché presumi che ciò che viene facilmente a te viene facilmente anche a tutti gli altri. Sei quindi derubato della capacità di individuare le tue specialità e i tuoi talenti.
Inoltre, quando eccelli in ciò che è impegnativo per te, potresti accidentalmente cadere preda della convinzione che quella cosa sia dove risiedono i tuoi talenti. In realtà, potresti essere solo un artista al di sotto della media che finalmente si avvicina a livelli medi.
Come puoi vedere, questa discrepanza può farti fare scelte sbagliate riguardo alle opportunità o alle carriere che persegui. Potresti esserti ritrovato a rivolgerti ai colleghi chiedendo: "In cosa sono bravo?"
Dunque, è il momento buono per girare su noi stessi, inebriarci un attimo del task presente e chiederci: ora che mi sto guardando a 360°, con grande onestà, dove devo migliorare davvero? Sono davvero così bravo come dico in questo o quello? Sono davvero così mediocre come penso in quest’altro? Si tratta di una teoria un po’ datata, questa, ma vale la pena un attimo riprenderla per arrivare alla domanda originaria dell’articolo scientifico di Dunning:
se le auto-percezioni di competenza variano così spesso dalla verità, quali segnali usano le persone per determinare se le loro conclusioni sono valide o errate?
Ritorniamo ai veri segnali in mezzo al gran rumore: io faccio così. Tendenzialmente non mi fido mai al 100% delle mie percezioni, anche se ho ampia riprova di sbagliare pochissimo (ok, l’ho sparata, non lo penso sempre giuro). Questa mia assenza di fede o fiducia in me stesso mi porta ogni giorno ad impormi degli auto tranelli, delle difese. Mi chiedo di continuo: e se mi scordassi? E se non stessi facendo bene? E se il mio approccio verso quella persona orrenda e orribile fosse sbagliato? E se Cicalone non fosse un mito? E questi piccoli meccanismi di difesa mi rendono curioso, e possono renderti curioso. E la curiosità è il meccanismo di attacco della realtà più efficace che l’uomo abbia mai avuto. Come disse un politico americano: ci sono cose che sappiamo, altre che sappiamo di non sapere, e infine alcune unknown unknowns. Che non sappiamo di non sapere. Puntare a quelle, nel 2023 e in genere, è un buon punto di partenza per leggere la realtà, e un ottimo punto di vista per vedere con la giusta gradazione di lenti a contatto le AI, i CEO, il Garante della Privacy e Cicalone.
Buona giornata, il rischio è di scoprire qualcosa di bello girandoci attorno.
p.s. a Pasquetta no newsletter sul lavoro, ci si riposa, ma tanto già lo sapete.
Per voi abbonati ed abbonate oggi ho un po’ di articoli fighi:
Una lista di cosa che non dovremmo fare, secondo un professore di Harvard 🏆
forse pezzo più bello di oggi: le AI stanno eliminando le interazioni umane, e questo è il loro vero male
17 Cose che non dovremmo mai dire manco noi
Ultima cosa: un libro sulle abitudini che dovremmo leggere tutti, e un altro che è l’ennesimo libro preferito di Stephen King. Shining viene da qui, e vale molto.
Ciao ciao