Ciao buongiorno a tutti e tutte,
siamo entrati nell’ultimo mese del 2023, e mi piace farlo con occhi sognanti e un po’ di sano sentimento di utopia. Solo per oggi, poi torniamo ad analizzare come ci stiamo rovinando 8 ore al giorno tutti insieme.
Breve intro mia, con miniatura che sembra che sto per vomitare:
Voglio utilizzare 3 macro temi, prendo ispirazione da questi articoli che vi linko .
Welcome to the future: What to expect from the workplace of 2030 in inglese, per vedere cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi 6 anni o quanti sono
Sette tendenze per l’ufficio del futuro in ita, un po’ di idee nostrane
Labor force projections to 2024: the labor force is growing, but slowly sempre in inglese, ma veramente lungo e barboso, letto solo per voi
Inside the ‘Envy Office,’ Reporters Find a Trend, and a Story, gli uffici instagrammabili per attirarci di nuovo (ok attirare i giovani, ma anche i giovani dentro forse)
Ufficio bello ma pure adatto alle riunioni 🎧
Ok, la battaglia culturale sul ritorno in ufficio in Italia è vinta a tratti: ci sono tantissimi posti di lavoro che sono tornati serenamente alle loro routine pre-pandemiche, come se nulla fosse successo.
Tipico atteggiamento degli innovatori.
Comunque, per fortuna ci sono molte realtà che hanno mixato, e capiscono come la flessibilità sia da più parti riconosciuta come il vero cuore attraente e pulsante delle scelte dei dipendenti del futuro. In qualche modo, e cito da qui:
In primo luogo, le aziende ritengono che la forma di flessibilità del lavoro a distanza, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, possa essere sfruttata per sostenere la produttività. In secondo luogo, i dipendenti - soprattutto i Millennials - minacciano di licenziarsi se non viene concessa loro flessibilità. In terzo luogo, alcuni dirigenti partono dal presupposto che quando i dipendenti possono lavorare in modo flessibile, sperimentano automaticamente una maggiore armonia nell'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Flessibilità e scelta, questo è il futuro.
Le chiavi saranno queste:
Ok, ma come dovrebbero essere gli uffici secondo me? Ok, non sono un architetto, non capisco nulla di design, e in generale direi che proprio non ho gusto, mi spiace dirlo ma è così. Campo malissimo per questo, me ne sto facendo una ragione ma sono veramente un anti-esteta.
Comunque, di base penso che avere un ufficio instagrammabile giochi ancora un ruolo decisionale. Chiaro, siamo ben lontani dal pensare che una lampada di design faccia la differenza nella nostra routine, tra i task, le mille call, le gare, i casini. Per inciso, è una roba che pure i lavoratori sbeffeggiano, almeno gli inglesi, che sbeffeggiano tutto.
No, però a me fa piacere, quando entra un tizio che deve fare un colloquio, che veda qualcosa di bello. Se non siamo in grado, come azienda e società, di proporre cose belle ACCANTO alle cose di sostanza, e non solo quindi come paravento, siamo ad un livello piuttosto scadente.
Però serve pure sostanza:
sale riunioni e sale meeting individuali che non siano delle piccole saune, o semplicemente tarate per fare riunioni in presenza, come se anni di meeting su Zoom fossero stati cancellati di botto.
Posti dove riflettere. Viene molto sottovalutata la presenza di posti dove rilassarsi, riflettere, chiacchierare. Le sale riunioni non possono essere pure sale da pranzo e sale da chiacchiere e sale caffè. Facciamo le cose per bene, almeno in sogno. I luoghi vanno demarcati, lo abbiamo capito pure a casa: qui si lavora, qui si prende caffè, qui si chiacchiera.
Acustica adeguata. Sta diventando sempre più importante. Non è che serva un auditorium, ma almeno che ci sia uno studio per tutte le sale meeting di cui sopra mi sembra il minimo.
Basta uffici gerarchici. Mischiatevi con noi, non puzziamo. Non tutti almeno.
Dateci gli strumenti e i processi, e che siano chiari e facili da usare.
Ovviamente Benefit di livello: profondi 🚀
Sui benefit ne abbiamo parlato a lungo, mi sto sempre più convincendo che non basta un wallet di formazione, sessioni programmate sull’AI e su quanto è figa, o poche altre cose.
Sui benefit si può parlare a lungo, ma il cuore dovrebbe essere l’umanità. E quindi: vanno benissimo i momenti di aggregazione mensili, ancor meglio se tematici, interessanti, ogni volta diversi. Non devono diventare una routine, ma una sorpresa.
Dateci tempo. Il tempo libero, il tempo per le cose di casa, di famiglia, di coppia, da soli, è tempo dorato. Lo ripeto sempre: un'ora di permesso oggi è una notte di sonno tranquillo tra 10 anni.
Questo tizio è CEO di una delle agenzie PR che amo di più (ok, fanno il mio lavoro, ma bisogna riconoscere i leader di settore quando li incontri e assorbire tutto il possibile da loro). Non serve che io spieghi quanto questa politica sia premiante. Non in termini di produttività. In termini di serenità.
Abbasso le gerarchie, evvivi i leader 🧑🚀
Sempre di più i livelli gerarchici serviranno meno. Ci imbatteremo spesso in realtà autogestite, team che hanno referenti per i vari stadi del processo e leader che si occupano solo di tirare le fila. Il dirigente iper operativo che manda le mail a mezzanotte andrà in pensione. E lo farà sia in senso letterale, sia in senso lato: sempre di più questo genere di atteggiamento finto stakanovista subirà una robusta ridimensionata, e sempre meno creerà ammirazione, ma solo disturbo.
Appiattire le aziende vuol dire anche avere maggiormente il polso degli umori, di come va tra le fila, di cosa diverte e cosa annoia, in definitiva impedirà sempre più ai CEO di sembrare dei vecchi barbosi. Un brutto peccato, sembrare noioso, in un mondo in cui l’attenzione è una moneta battente nel mondo del marketing, e della nostra quotidianità.
Non credo di aver scritto cose particolarmente innovative, ma al centro bisogna comunque mettere l’uomo. Sempre di più il talento andrà attratto, il medione andrà sostenuto, il low performer accresciuto. Non lasciare indietro nessuno diventerà un vantaggio paradossalmente competitivo: le aziende che salveranno perfino i low performer, che li ingaggeranno, e gli regaleranno una nuova vita saranno appetibili, intriganti, e in vantaggio,
Detto ciò, buon caffè, buona giornata, non guardate troppi regali di Natale su Amazon che l’IT vi legge
a presto
p.s.
ne ho parlato spesso in ufficio. Sto leggendo questo romanzo “I nostri cuori perduti”, e mi sta piacendo molto. Non so se lo finirò, intanto però vi lascio il link per regalarlo. Prego.
Tre articoli che vi consiglio in più
Una roba molto intelligente sull’intelligenza emotiva
I guru odiano la frase work-life balance, probabilmente perché non hanno una vita aggiungo io.
Una scrittrice davvero figa, da conoscere e leggere, ritratta dal NYT