Buongiorno a tutte e tutti,
cosa significa forza sul lavoro? Forza, non nel senso di The Force, ovvero il campo di energia mistico degli esseri viventi in Star Wars.
Ok, sarebbe bello usare la Forza dei Jedi in ufficio per vincere a biliardino o far cadere il caffè proprio a lei o lui, ma ok, non indulgiamo in fantasie un po’ represse. Se cercate forza sul lavoro, sia in 🇮🇹 sia in 🇬🇧, quello che trovate è una spesso “punti di forza”, quindi pregi in qualche modo, o simile.
Ho dovuto penare per trovare qualcosa che somigliasse alla mia idea originaria, che mi è venuta in macchina da Torino a Roma, quindi ho avuto tutto il tempo per articolarla. E da questo qualcosa ho tirato fuori un primo elenco puntato su come essere più forte sul lavoro.
Imposta obiettivi chiari e impegnativi. Le persone forti sono in grado di raggiungere grandi cose. Se vuoi essere visto come forte, devi impostare obiettivi chiari e impegnativi per te stesso e il tuo team.
Sii assertivo. Le persone forti non hanno paura di dire quello che pensano. Se vuoi essere visto come forte, devi essere assertivo e difendere le tue convinzioni.
Sii affidabile. Le persone forti sono affidabili. Se vuoi essere visto come forte, devi mantenere le tue promesse e rispettare i tuoi impegni.
Sii un leader. Le persone forti sono leader. Se vuoi essere visto come forte, devi essere in grado di guidare e ispirare gli altri.
Sii positivo e ottimista. Le persone forti sono positive e ottimiste. Se vuoi essere visto come forte, devi essere in grado di vedere il lato positivo delle cose e motivare gli altri a fare lo stesso.
Sii professionale e impeccabile. Le persone forti sono professionali e impeccabili. Se vuoi essere visto come forte, devi vestirti in modo appropriato, parlare in modo chiaro e conciso e presentarti in modo professionale.
Sii te stesso. Le persone forti sono autentiche. Se vuoi essere visto come potente, devi essere te stesso e credere in te stesso.
Dunque, escludiamo la forza bruta sul posto di lavoro, l’esercitare il potere in maniera arbitraria, folle, ottocentesca. Escludiamo i duri e puri della crocifissione in sala mensa, escludiamo i muscolari. Qui si parla di una skill di livello superiore. Le cose paleolitiche da “Wilma, dammi la clava”, possiamo serenamente lasciarle a chi si può limitare solo a quelle. Sono molti, ma erano molti anche i dinosauri (purtroppo, nel loro caso, visto quanto li adoro).
Ci sono 3 punti che mi piace sottolineare:
essere se stesso e crederci
essere assertivo, ovvero dire le cose che si pensano nel modo giusto
essere credibile.
Quindi pensavo: di fatto per essere forti bisogna avere una grossa base di auto-analisi, che mi sto sempre più convincendo che sia la base di qualunque persona razionale e di buon senso (ne avevamo parlato in un’altra puntata di Coltura aziendale).
Ok, non è possibile DAVVERO fare auto-analisi in senso psicologico. Anzi, sarebbe top organizzare un incontro relazionale serio con un professionista o una professionista, in grado di leggere le cause di tutti i nostri sintomi e i comportamenti che da soli a volte nemmeno notiamo.
Ad ogni modo, serve un minimo avere la capacità di mettere paletti e puntini, per sapersi recintare e leggersi un minimo, per quanto possibile.
Per me, che sono una persona molto chiacchierona e strapiena di me, dire le cose non è un problema. Il tema è invece dirle nel modo giusto, una roba su cui bisogna lavorare costantemente.
Se ho un istinto che definirei scolastico (cioè viene proprio dai banchi di scuola) per capire dove una persona vuole andare a parare, dall’altra parte trovo che la vera difficoltà sia saper dire le cose, non dirle. Non vale dire: sono una persona molto aperta, la dico come mi viene.
Essere forte vuol dire invece gestire la potenza. Gestire la potenza vuol dire soppesare, misurare. Mi ha colpito, tempo fa, un’intervista ad un sacerdote cattolico di Roma, piuttosto noto nella capitale per le folle oceaniche che seguono i suoi 10 Comandamenti, Don Fabio Rosini.
Mi ha colpito questa frase:
«Mi rimproverano di essere troppo morbido. Non alzo più la voce come un tempo nelle catechesi ai giovani. Ora ho paura di spezzare canne incrinate. Di spegnere lucignoli fumiganti».
La canna incrinata è un’immagine del profeta Isaia, che viene da qui e profetizza quell’uomo piuttosto noto, Gesù.
“Non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità”.
La forza di dire la verità (facciamo il caso che stiamo dicendo una roba sacrosanta) va sempre bilanciata con la capacità di non spezzare qualcosa che può rompersi. L’autostima di una persona, la sua giornata, le sue ambizioni. Questo deve essere bloccante? No, però se vogliamo essere forti va valutato.
Essere credibile, oggi, è molto in relazione con l’uso che facciamo della posizione, del potere, in definitiva della nostra mentale. Si può cercare di dimostrare la propria forza uscendo in 1000 a massacrare le persone in cittadine mediorientali, entrando nelle case della gente, pensare di essere forti spazzando dalla faccia della terra più di 3000 bambini con bombardamenti a tappeto su città indifese, si può pensare di essere forti in tv, in radio facendo il tifo per chi si sporca di sangue a ettolitri, come se si trattasse di un videogame e non di una lurida realtà. Si può pensare di essere forti perfino in una relazione tossica e manipolatoria.
Si può pensare di essere forti e di usare il proprio piccolo campo di Forza senza spezzare gli altri. Anzi, fasciandone le ferite, avvicinandosi, spiegandosi, utilizzando il tempo per sostenere e curare. Perfino in ufficio, il luogo della forza lavoro, dei buoi che tirano e nemmeno muggiscono più. Credibilità, cura degli altri, sapersi valutare: questo per me significa essere forti.
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Dodici suggerimenti per comunicare in maniera efficace sul luogo di lavoro 🇮🇹
E pure oggi, portiamo a casa con forza questo lunedì 💪🏻
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