Buongiorno a tutte e tutti,
ho passato la domenica mattina a leggermi un po’ di articoli su come viene inteso il leader, il manager, in questa epoca molto diversa dalle altre (lo diciamo di tutte, ma ok). Ci sono sfide intriganti: l’AI
mi viene in mente quel reel in cui i manager e i CEO ripetono solo 2023 AI, AI, AI, AI, AI e mi fa ridere ma non lo ritrovo vabbè momento pubblicità:
Dicevamo l’AI, ma anche un nuovo concetto di sostenibilità, e un nuovo approccio alla salute mentale, che Gesù mio sarebbe meglio se non fosse una moda o peggio un paravento, ma di sicuro è una sfida.
Sono passati anni dall’approccio di Sinek, sintetizzato nel suo libro dal titolo eloquente “Ultimo viene il leader”, e da questa lista di libri consigliati per leader.
In generale, è passato troppo tempo e troppe cose per non disegnare di nuovo un concetto di leadership (e di nuovo, e di nuovo).
Come spiega bene questo articolo di McKinsey, nei secoli abbiamo disegnato un leader industriale. Massimo profitto, massima resa performance elevate, catene di montaggio replicabili e piramidali.
Alcuni fatti, li mette insieme anche Matteo Cellini nella sua newsletter: siamo sempre più di fronte ad un mondo di freelance, strutture liquide, orizzontali, startup che tagliano prima gli stipendi dei manager e poi semmai le persone che lavorano con, società con dipendenti in tutto il mondo, che non si vedono che poche volte l’anno.
Il manager che gira tra i tavoli è finito: ora cosa serve?
UNA RETE ORGANIZZATIVA 🕸
Cito testuale dall’articolo di cui sopra:
Stiamo passando da un'era di leader individuali a un'era di team di leadership in rete che guidano l'organizzazione. Il vecchio modello gerarchico di leadership è sempre più considerato un ostacolo per soddisfare le complesse esigenze delle organizzazioni di oggi. Le aziende che vogliono prosperare oggi hanno ancora bisogno di leader che rispondano dei loro ruoli individuali, ma la leadership stessa risiede nei team di leader che agiscono al servizio dell'organizzazione. I team di leadership ad alte prestazioni supereranno sempre le capacità dei singoli individui. Questo nuovo modello ha uno scopo e un obiettivo chiari: portare benefici a tutti gli stakeholder consentendo alle persone di lavorare e imparare insieme per costruire e gestire un sistema in continua evoluzione per creare valore.
Si tratta di una roba sui cui rifletto da un po’: la vecchia struttura gerarchica è fallimentare e arretrata, serve sempre più una struttura a rete. Una rete di leader non lascia a piedi mai, non va in burnout perché la tensione è distribuita su tutto il circuito e non su pochi nodi, e in generale è una garanzia di rispetto dei valori aziendali.
Per arrivare ad una rete, bisogna ripensare tutto: le proprie relazioni, il ruolo, l’operatività o meno, la gestione degli stakeholder interni ed esterni. Si vince da squadra, non da n.10. Si vince insieme, e non si incassano danarosi premi individuali da soli. Il tempo dei Darth Vader è finito, anche se lui non lo sa:
Sono 5 gli shift mentali da fare:
Impatto, co-creazione, collaborazione, evolutione, integrità. Punti decisivi per costruire insieme il manager di domani.
Non voglio tediarvi oltre, ma vedetevi questo video di Gitte Frederksen, physics and nanotechnology engineer, partner di Boston Consulting. Sottolineo solo: la leadership di pochi non risolverà i problemi del futuro. Sapete come si fa ad avere una leadership di rete? Facile: si rinuncia ad un po’ di potere.
Ed è questo il punto no? Nessuno vuole rinunciarci? Ma i benefici di lasciarlo, un poco, sono immensi per l’azienda, e direi le persone, gli umani. Share everything, a partire dal potere. E avrai una rete di uomini e donne capaci di sostenere decisioni, carichi, prospettive, novità. E di apportare spontaneamente nuovo valore. Condivisione di tutto, anche della tua storia reale.
Buona giornata a tutte e tutti, e non preoccupatevi se ora non avete questi leader, dobbiamo sperare di essere noi i primi a cambiare, non aspettarci sempre cose dall’alto.
Per voi che così gentilmente mi date fiducia, vi giro un altro video molto figo di un marketer-faro, Seth Godin
E chiudiamo con questo titolo catchy: