Parlare di una viva idea in pubblico🪐
Un po' di consigli su una cosa che ho sempre sottovalutato
Ciao a tutte e tutti,
buongiorno e buon lunedì!
Quando mi hanno chiesdto di partecipare ad un corso aziendale di Public Speaking, non vi nascondo che ho avuto una reazione molto matura, seria, professionale. Due giorni di corso, 16 ore, quando ho visto il calendar bloccato ho dato provato di grande serietà: ho pianto, ho sbattuto i piedi, ho frignato, ho gnagnulato. Niente, non è servito a niente. Mi sono accostato a questo corso con questo pazzesco entusiasmo, ma, come spesso mi capita ultimamente, mi sono dovuto ricredere.
Non era roba del tipo: toccati il pacco e sarai il maschio alfa del gruppo, o simili.
Prima di tutto però, un piccolo aiuto a questa newsletter.
Un corso per dire l’Idea 🌄
Mi ha appassionato l’intero corso, dall’inizio alla fine: parlare in pubblico è una roba che facciamo, più o meno consciamente, ogni giorno. E ci facciamo poco caso, e spesso lo facciamo male. Come molte altre cose, mi viene da dire, ma andiamo sul torbido.
Il corso non era frontale e basta, non era unidirezionale e basta, ma un perfetto mix di laboratori, coinvolgimento, e consigli utili. Ok, quali consigli utili? Ve ne giro qualcuno dai miei orridi e disordinati appunti, così come li ho presi, ma prima godiamoci questa immagine che ho rubacchiato in giro 🥷🏻.
Ma prima, una ricerca in un articolo del 2012 intitolato “Parlare in pubblico è davvero più temuto della morte?” I ricercatori hanno chiesto a 815 studenti iscritti a un corso di comunicazione di rivedere un breve elenco di paure comuni – “problemi finanziari”, “solitudine”, “scale mobili”, ecc. – e di spuntare quelli che li spaventavano.
Il 62% di questi studenti ha scelto di parlare in pubblico, rispetto al solo 43% che ha scelto la morte; ma quando è stato chiesto loro di nominare le loro tre paure principali, la morte è stata una scelta più popolare (20%, contro il 18% per parlare in pubblico).
Parlare in pubblico ci fa paura perché ha molto a che fare con gli altri. E con la paura dei loro sguardi puntati su di noi:
In questo articolo un altro consiglio molto figo: tieni bene il microfono.
Ovviamente c’è una forte connessione tra public speaking e presentazioni su Powerpoint, per la natura del mio lavoro, abbiate pazienza:
Non scappare dalle slide (mia aggiunta: preparare molto meglio le presentazioni, la preparazione è tutto)
domande, lo strumento principale per portare a bordo gente
tutto ciò che è presente in slide va raccontato
Ci ha anche fatto fare una presentazione, e mi sono beccato un po’ di feedback chiari:
mia presentazione: meno enfasi, meno piede sull’acceleratore. NON DONDOLARE
Sì, dondolo, non so perché. Condividi pure taggando un altro dondolo.
Nel secondo giorno di corso, c’è stata parecchia teoria:
L’OBIETTIVO CAMBIA LA PRESENTAZIONE E IL DISCORSO PUBBLICO.
Ecco i 3 principali obiettivi:
INFORMARE
VENDERE
COINVOLGERE
Credo di averli scritti in maiuscolo per fomento puro.
Ok, vi regalo un intermezzo di poesia di una poetessa che mi è piaciuta tanto:
Per inciso, tutte cose sacrosante, ma ricordiamoci sempre di essere indulgenti con noi stessi. Esiste pure una patologia, legata al parlare in pubblico, la Glossofobia.
Che può avere tante cause, cito:
fattori eredita
ri, come alcuni tratti di personalità o una certa predisposizione genetica
esperienze traumatiche (come una brutta figura o un rimprovero ricevuto dai genitori, avvenuti in pubblico)
credenze individuali, apprese attraverso insegnamenti ricevuti o atteggiamenti che sono stati presi come modello comportamentale.
Nelle slide, il nostro formatore era molto favorevole a cose stringate, elenchi puntati, pochissimo testo e tanta chiacchiera intorno. Chi ne fa tante, di presentazioni, sa che a volte i testi sono terreno solido sotto i piedi, quando la preparazione non è top.
INFORMARE → Less is More
Se invece bisogna andare sulle emozioni:
Emozioni→ grafici + belle immagini
Emozioni - no numeri, no percentuali, SOLO IMMAGINI → SOGNO
Ok, ci sono altre cose: quando si parla in pubblico, bisogna gestire:
noi stessi, con tutto quello che abbiamo dentro.
ANSIA perché: nello sguardo degli altri leggiamo la valutazione
Preparazione (preparare lo speech, le domande da fare, le domande ricevute e le domande che mi potrebbero fare)
Allenamento
Anticipo (arrivare in anticipo, sempre, per sistemare tutto).
Visualizzazione positiva → genera endorfine, che bloccano il cortisolo, ormone della paura, del panico e dello stress.
e il gruppo
Sensibilità (fare domande, gratificare, coinvolgere e cercare relazione col pubblico)
Serve il tergicristallo: con lo sguardo e il corpo bisogna coinvolgere la sala, girando lo sguardo e fissando, a turno e a giro, tutti e tutte.
Cos’è la tecnica del tergicristallo? Qui un po’ di info.
Guardare tutti, a giro, da sinistra verso destra.
Se l’attenzione è labile? CAMBIARE RITMO, parlare a chi si conosce per nome, provare a tirare dentro le persone con domande, non troppo difficili, e successive gratificazioni (grazie della domanda, ottima risposta etc etc).
Nei primi 2 min di presentazione: 7% di attenzione verbale e 93% non verbale
Mi ha interessato questo argomento: parlare in pubblico è una roba che facciamo, più o meno consciamente, ogni giorno. Quello che ho sempre sottovalutato è la responsabilità di andare oltre il talento, la capacità, e le naturali predisposizioni.
Io ho una natura intimamente ansiosa, ma l’adrenalina ha un effetto bello su di me, mi immerge nel dialogo con gli altri, quando finisco di parlare mi sembra di risvegliarmi.
Ma senza preparazione, il talento è sprecato. Senza trick e una serie di buone pratiche, il talento è grezzo.
Questo curator di Ted integra quello che dico io, dopo 12 anni in prima fila ai Ted:
Vi riporto: il primo compito in quanto oratore è quello di trasferire in chi ascolta un dono straordinario. Uno strano e meraviglioso oggetto chiamato IDEA.
I cervelli, durante un discorso pubblico di qualsiasi tipo, si sincronizzano o meno tra di loro. Non dimentichiamo che siamo un animale che ricerca e apprezza la società, dal latino societas, un insieme di soci, di alleati. La creazione di questa grande alleanza collettiva è il fine di ogni discorso. Dico di più: la sensazione di straniamento che si prova uscendo dal cinema, o dopo aver sentito un grande discorso, o un manager appassionante, quel sorriso, è quello che intendo.
In pochi minuti, i milioni di neuroni del cervello dello speaker che formano l’IDEA alla base di ogni discorso si sintonizzano con gli altri cervelli, formando la stessa idea.
Le persone intorno a te guardano il tuo viso, le tue espressioni, i tuoi gesti, e nello stesso tempo si fanno accompagnare dalla tua voce.
Le idee, se comunicate correttamente, sono in grado di cambiare per sempre una mente, e tante persone. Ci sono poi degli ottimi consigli:
le idee? No, trovatene una per ogni volta che parlate in pubblico
Date al pubblico una ragione valida per interessarsi, appassionarsi, per dare importanza a quello che dite. Autorevolezza: si può costruire nel tempo, o in pochi minuti.
Costruite l’idea con cose che la gente possa capire, cose in comune.
Non potevo non regalarvi un altro speech, di Sinek, che veramente vale:
C’è pure un podcast in italiano sull’argomento piutosto curato:
Ok, i trucchi, ma la verità è che dobbiamo riabituarci a parlare con la gente. Cosa che ci riesce sempre meno, come ricorda questo pezzo del New Yorker.
In pubblico. Senza arrivare a fare esempi strani, va detto che uno tipo Gesù, uno a caso, che ha cambiato un bel pezzo di storia del mondo, sapeva come fare sue le folle. E lo faceva perché parlare e sedurre è prima di tutto immergerci nella stessa esperienza. E un’esperienza radicale, come lasciare tutto per un Messia, è il tipo di idea che richiede un grande discorso.
Parlare veramente, e non trangugiare nachos ad aperitivi chiassosi, è un passo cruciale per crescere anche tra colleghi. Non mi stancherò mai di dire che la paura di parlare in pubblico è solo paura della gente.
Anche Obama ogni tanto ha paura, vi giro qualche suo consiglio. Di parlare in pubblico qualcosa ne sa.
Detto ciò, buona giornata a tutte e tutti, con la speranza di parlare di più, specialmente in pubblico, ma pure in privato
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Coltura aziendale per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.