Proteggi le scimmie rosse in azienda 🦧
Parliamo di innovazione, non proprio di giungla (o meglio, non solo)
Ciao a tutte e tutti,
sono un bel po’ stanco, un ottimo inizio di lunedì direi – classico weekend pieno pieno di cose, con bimbi svegli tutta la notte – ed ero tentatissimo di propinarvi un po’ di articoli pop da leggere e stop.
Poi mi sono imbattuto in questo articolo in cui si parla di scimmie rosse. Tutto parte da questo TedX, prendetevi qualche minuto.
Se non lo avete, non vi preoccupate, probabilmente state spendendo male il vostro tempo ma ok, ci penso io: ve lo sintetizzo.
L’idea è questa: la scimmia rossa è un’idea dirompente, pazzesca, incredibile. Come una scimmia rossa, se lasciata nella giungla, finisce malissimo. I predatori verranno attratti dal suo colore sgargiante, e addio scimmia rossa.
Secondo Jef Staes, le idee geniali in azienda vanno protette. Inizialmente, tutti cercheranno di buttarle giù. Vanno preservate, vanno curate. Vanno lasciate libere di esprimersi, modificarsi, crescere, prosperare, esplodere.
Esempio: se l’idea di film con il sonoro non avesse goduto di protezione, l’industria del film muto l’avrebbe abbattuta. Sii il tuo film con i suoni. Abbasso il film muto intorno a te.
La scimmia rossa si collega molto bene con una cosa che mi porto dentro e appresso da anni. Si tratta di un paio di paroline: seek discomfort.
Cerca il non comfort. IL DISAGIO. Non scappare, non farti proteggere. Cerca la discontinuità, potremmo dire. Non lasciarti appiattire. Non appiattirti sui tuoi stessi processi. O su quello che fanno gli altri, sulla pappa pronta. Non essere quel famoso trend:
Proponi, ingegnati, progredisci. E se il tuo ragionare non porta a niente, pazienza. Sarai cresciuto lo stesso. Decine di mie idee erano sciocche, inutili. Decine di processi che avrei voluto cambiare erano meglio così, piuttosto che cambiati da me. Tutto ok: ogni volta che si tenta la discontinuità, che si flirta col cambiamento, molto di noi cresce.
Esempi banali di discomfort, cito:
Continuare la tua formazione o istruzione
Viaggiare in un luogo nuovo
Incontrare nuove persone
Imparare una lingua o a suonare uno strumento
Espandere la tua azienda
Avere una conversazione difficile al lavoro
Come si fa a cercare disagio? Intanto non bisogna accontentarsi di essere d’accordo con il processo, o negarlo. Bisogna capirlo. E per capirlo bisogna fare domande, e imparare la sottile arte di essere l’ultimo a parlare nel meeting, dopo aver ascoltato tutte le risposte possibili.
Ok, se intanto vi sta piacendo, potete iscrivervi alla neswsletter:
Ultimamente, ho avuto tante conversazioni difficili, che mi hanno portato al limite della pazienza, della fatica, dello stress, del dolore, della sensibilità. Evitarle mi avrebbe tenuto lontano da questo bordo scivoloso. Ma mi avrebbe reso un collega e un team-leader peggiore. O peggio, uguale a prima.
Al minuto 8.02 tanto su questa sottile arte:
Cercare la discontinuità parte sempre da se stessi: quando ero adolescente per farlo ho fatto prepugilistica (nulla di più lontano da me, tranne forse la haka). Altro esempio? L’altro giorno ho marcato un ex giocatore di Serie B e A in un’amichevole di calciotto. La prima reazione istintiva? Io non gioco. Il livello è troppo alto per me. Mi rintano nel mio angolino. Seconda reazione: gioco, e vediamo se riesco ad alzare il mio livello così tanto da non farmi sbeffeggiare.
Non è finita male, ma comunque sia, sarebbe stato comunque lo switch mentale giusto. Se il livello sembra troppo alto, il tavolo troppo pieno di top manager, o l’azienda troppo piena di processi ingombranti, beh, forse è il caso di provare ad alzare il livello. Studia il gioco, e portalo ad un livello superiore. Ti trema la mano? Bene così, “it’s go time”, come dice Kobe Bryant:
La stessa ossessione dovresti ritrovarla in azienda nel proteggere le scimmie rosse.
E se intorno a te non le vedi, beh. Forse il problema è che sei tu, ma non lo hai ancora capito. Buon lunedì a tutte e tutti, specialmente alle scimmie rosse
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