Buongiorno a tutte e tutti,
spero che il caffè oggi sia bello caldo, godetevelo mentre vi leggete la newsletter che parla di cultura del lavoro, senza necessità di proporvi per forza cose culturali.
Comunque, oggi vi voglio fare una domanda: siete felici, oggi, sul vostro posto di lavoro?
Non parlo delle difficoltà, delle sfide. Parlo di genericamente essere felice di quello che si fa, della propria azienda, dei propri colleghi. Dei propri manager.
La felicità sul lavoro è un tema sentito post pandemia, almeno a parole. O meglio, i benessere lo è, e da quello dovrebbe partire la felicità.
Ma come si è felici sul lavoro?
Non credo per la mentalità della crescita.
Ne avrete sentito parlare. Si chiama mentalità della crescità, è un termine coniato dalla psicologa Carol Dweck, che ha scritto parecchia roba sul tema.
In realtà, forse il suo nome vi suona nuovo. Ma il concetto che porta no. Ne parlano di continuo atleti, milionari, tutti quelli che pensiamo siano dei vincenti.
definizione
La teoria della mentalità della crescita si basa sull'idea che le persone possiedono una mentalità, ossia un insieme di convinzioni, che influenza il modo in cui affrontano le sfide e interpretano i successi e i fallimenti.
Una piccola crescita continua e incrementale vi porterà al successo. Dovete sviluppare un mindset vincente, passo dopo passo. Vi suona nuovo? Letteralmente 3/4 dei video motivazionali di Instagram o TikTok la propugnano di continuo.
Ovviamente, non vale per tutti, checché ne dicano i guru. Nemmeno a scuola.
Diversi studi sui bambini in età scolare, ad esempio, hanno scoperto che una mentalità di crescita ha portato a voti migliori per i bambini provenienti da famiglie finanziariamente benestanti rispetto a quelli provenienti da contesti più poveri.
Tipicamente, in contesti favorevoli può funzionare. In Finlandia, per dire.
La Finlandia per esempio è considerato il paese più felice del mondo. Lo è da 7 anni, per dire. E non hanno la pastasciutta o il clima mediterraneo che consideriamo così cruciale per il nostro umore, pazzesco.
In questo pezzo interessante, Miika Makitalo, l’amministratore delegato di HappyOrNot in Finlandia, racconta alcune frasi che, a suo dire, farebbero felici i dipendenti. Vediamole insieme.
“Nessuno nasce fabbro”
Buona. Si può essere indulgenti con se stessi, perché nessuno nasce professionista, o manager. Il problema è questo però: che non per tutti vale l’apprendimento costante, la mentalità della crescita. Non tutti hanno tempo per le app di learning, i podcast motivazionali. Pensate ai caregiver, alle mamme, o banalmente a chi fa 2 lavori per arrivare a fine mese. Nessuno nasce fabbro, men che meno il vero fabbro, che però il pomeriggio porta il tuo Glovo.
Voto sulla scala Libretto Rosso di Mao: 2/10
Voto sulla scala Steve Jobs: 8/10.
Ci si occupa degli affari seri; altrimenti saremo come le galline di Mary in libertà
Ok, questa è una frase che deriva da un romanzo finlandese, però il senso è: fare tutte le cose urgenti e prioritarie con serietà. In realtà, sottolinea un po’ le strutture flessibili e non gerarchiche in Finlandia (proprio come in Italia, la patria delle gerarchie, penso dai tempi dei Romani ma non mi sento troppo di escludere gli Etruschi). Come dice il Makitalo: “Tutto ciò che è urgente sarà curato. Ma a noi non interessano le strutture, i capi – non venite qui a dirmi cosa fare”, dice Makitalo. “So cosa dovrei fare. E sto fissando le priorità”.
Voto sulla scala Libretto Rosso di Mao: 7/10
Voto sulla scala Steve Jobs: 5/10.
“Avanti, disse la nonna nella neve”
Ce la spiega Makitalo: “C’è questa idea giocosa che, anche sotto un metro di neve, anche una nonna può dire: ‘Ehi, non è un grosso problema’”.
Metafora molto nordica e poco adatta al Climate Change, mi sento di dire.
Questa frase potrebbe emergere durante una lunga riunione in cui le persone non riescono a decidere il prossimo To Do. A un certo punto, dice Makitalo, devi andare avanti e affrontare le incognite man mano che si presentano.
Diciamo che io propendo invece per delineare con cura gli scenari. Sarebbe folle per qualsiasi allenatore di calcio non pensare a 5-6 scenari (gol nel primo tempo, gol allo scadere, due gol sotto, espulsione contro o a favore) che si possono presentare. Figurarsi per un manager. Forse la nonna può dire avanti. Il manager dovrebbe prima soppesare tutto con cura, secondo me. Non secondo i felici finlandesi.
“L’idea è: facciamo le cose”, dice. “Quindi c’è una mentalità del tipo: non preoccupiamoci, non soffermiamoci su questo, ce ne occuperemo quando inizieremo ad andare avanti”.
Di base, pure questa è un’idea che può sembrare un po’ semplicistica. Ha del buon senso: a volte in azienda ci si impantana, e bisogna darsi una scrollata. Peccato che, se non si calcolano bene gli scenari, soprattutto quando i cambiamenti che si vogliono portare avanti impattano la vita di decine o centinaia di persone, il rischio è di ritrovarsi poi in difficoltà.
Voto sulla scala Libretto Rosso di Mao: 8/10
Voto sulla scala Steve Jobs: 6/10.
Come essere felici sul lavoro?
Ok, avete attivato il vostro misurometro?
Fatevi un favore, vi do queste domande, provate a rispondere da 0 a 10.
Apro il pc, quale sono le mie sensazioni in una scala da “ho un conato di vomit*” a “oggi voglio fare questo e questo e migliorare in questo”?
Entro in ufficio, vedo i colleghi e in una scala da “voglio menargli” a “vorrei sposarli tutt*” , come ti trovi?
Meeting importante, in una scala tra “non me ne importa, addio”, a “sono iper preparato e ingaggiato” come stai messo?
Ce ne sarebbero altre 8 miliardi, e probabilmente dovremmo fare una media settimanale o mensile, però oggi, sei felice o no?
Due piccole tecniche ve le devo, per provare ad alzare il tasso di felicità:
Praticare la generosità
A seguito di un esperimento limitato ma interessante (100 dollari a 50 persone, la metà dovevano spenderli per loro, l’altra metà per gli altri), le scansioni cerebrali hanno rivelato che anche l'intento di essere generosi era legato all'attività nello striato ventrale, un'area importante nel sentimento di felicità.
Cito:
Philippe Tobler, uno degli autori dello studio, ha dichiarato: "È notevole che l'intenzione da sola generi un cambiamento neurale prima che l'azione venga effettivamente attuata. Promettere di comportarsi generosamente potrebbe essere usato come strategia per rafforzare il comportamento desiderato, da un lato, e per sentirsi più felici, dall'altro. Non è necessario diventare un martire sacrificale per sentirsi più felici. Basta essere un po' più generosi".
Avere un atteggiamento PAY IT FORWARD
Cioè in soldoni, in qualche modo mi ritornerà quello che faccio. Mi servirà per dopo. Mi aiuterà dopo. Pagherà in seguito.
Mi ritrovo molto in tutte e due queste frasi, ma in questa in particolare. La formazione? Mi tornerà indietro. Lavorare con i colleghi in maniera proficua, anche spendendosi di più? Mi tornerà indietro.
Un tizio di una certa celebrità in una remota provincia dell’Impero Romano, Gesù, diceva che ritorna indietro cento volte tanto.
29 E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna.
Ora, al netto di eredità pesanti, il centuplo è un concetto interessanti anche sul lavoro. Fai qualcosa di generoso, formativo, lavora sodo. Ti torna 100 volte tanto. Un bel pensiero. Sbatte un po’ col concetto di “fai quello per cui vieni pagato e stop”, che va parecchio di moda tra i TikToker.
Un bel pezzo su questo slancio che ci serve.
In realtà, le cose che facciamo non le facciamo per caso. Le persone con cui parliamo possono incidere nella nostra vita tanto, e noi possiamo fare molto per loro. Questo è un bel modo di pensare, e con questo vi lascio al lavoro
buona giornata
Vi lascio con questo dato: secondo uno studio elaborato nel 2022 dall'Institute for Policy Studies, un Ceo guadagna in media circa 10,6 milioni di dollari, cioè 670 volte in più di un suo dipendente, segnando un significativo incremento rispetto al moltiplicatore del 2020, fermo a 640, o rispetto al dato europeo di 649. Un articolo più recente che contestualizza molto bene.
Negli USA si torna a parlare della settimana lavorativa da 4 giorni. L’ha provata Exos, una Wellness company, e sembra che faccia tutti felici. Buono a sapersi, è comunque anche una buona campagna di PR, giusto dirlo. L’articolo di Forbes.