Cosa significa stare bene 💆
Non ha nulla a che fare con la palestra, le colazioni, o il benessere dei manager
Ciao a tutte e tutti,
Sono stato a Praga in questo weekend e vorrei dirvi che ho avuto poco tempo per preparare la newsletter perché ero troppo impegnato a mangiare cose, vedere cose, festeggiare il compleanno di mia moglie.
Però in aereo mi annoiavo e mi sono accorto di aver tenuto da parte questo articolo del The Guardian su Pocket.
Nota bene. Pocket è una delle mie app eterne. Ne cambio tante, di app, ma Pocket la lascio sempre. Ci salvo tutti gli articoli che mi sembrano interessanti, li lascio lì, e appena ho tempo li leggo. È un buon alleato, fa una roba semplice fatta bene, non ne posso fare a meno.
Ok, fine momento promozionale (non percepisco un euro da Pocket, anzi forse pagherei per lo stesso servizio), passiamo all’articolo.
Si tratta di una brusca reprimenda contro il benessere secondo i manager. Chi lavora nel Digital come me sa che la norma in azienda sono:
I biliardini o ping pong o giochi da tavolo vari
Le colazioni,
il kit di benvenuto fighetto
Qualcuno azzarda partnership psicologiche
Qualcun altro azzarda abbonamenti in palestra o addirittura palestra in Ufficio.
Tutte cose carucce, ma nella mia testa rimbombano le parole dello storico e compianto CEO di Nintendo, Satoru Iwata:
"Se riduciamo il numero degli impiegati al fine di ottenere migliori risultati finanziari nel breve periodo, il morale dei dipendenti subirà un contraccolpo e dubito sinceramente che qualcuno che teme di essere licenziato possa sviluppare giochi in grado di impressionare le persone di tutto il mondo."
Le tiro fuori in un momento in cui, per inciso, il mondo del lavoro dei videogiochi è colpito da licenziamenti di massa.
C’è un tema forte: il benessere sul lavoro può essere ancora associato alla sicurezza del lavoro stesso?
In un contesto complesso, che sta cambiando, valgono ancora le vecchie regole (cioè quelle di 2 anni fa)?
Vi cito e traduco dal The Guardian:
Le pratiche lavorative di molte organizzazioni sembrano in realtà scoraggiare il benessere dei dipendenti. Jeffrey Pfeffer dell'Università di Stanford ha fatto parte di un'équipe che ha analizzato come molti fattori comuni di stress sul posto di lavoro siano alla base di malattie e persino della morte. Attingendo alle prove epidemiologiche, hanno identificato 10 tra le più comuni fonti di stress sul posto di lavoro, tra cui il lavoro a turni, gli orari di lavoro prolungati, l'insicurezza del posto di lavoro, i conflitti tra lavoro e vita privata, il basso controllo del lavoro, le elevate richieste di lavoro e la mancanza di supporto. Quando hanno analizzato l'effetto di questi fattori sull'intera popolazione statunitense, hanno scoperto che circa 120.000 decessi all'anno possono essere attribuiti a queste cattive pratiche sul posto di lavoro. Hanno inoltre stimato che tra il 5% e l'8% della spesa sanitaria negli Stati Uniti (pari a 175 miliardi di dollari - 280 miliardi di dollari) è determinata dal modo in cui le aziende gestiscono i propri dipendenti.
Ok, la maggior parte di quelle robe citate ancora esistono. Viene da chiedersi se esisteranno ancora con le nuove sensibilità emergenti, post-Covid. Chi sa muoversi, si muove in un contesto mutevole. Siamo ancora in una fase artigianale delle AI, in realtà. Le usiamo come fossero scalpelli, mentre sono tutto lo scultore. E a breve ce ne accorgeremo, e lo dico senza minaccia, ma con curiosità.
Sempre che i venti di guerra ci permettano di vedere questo progresso, e non altri. Scusate la divagazione, ma sapete come cambia in fretta il mondo del lavoro oggi, e pensate a come potrebbe cambiare in un contesto bellico su scala mondiale. Ogni tanto va pensato, non è scontata la pace in ufficio, e di questi tempi nemmeno fuori.
Se non volete sentirmi più straparlare di cose internazionali, fatemi parlare di Coltura aziendale.
L’80% delle letture di questa newsletter viene dai vostri amici e dalle vostre amiche quando condividete. O dai vostri colleghi su LinkedIn, fatelo da qui:
I manager, come spiega
nella sua newsletter fighissima, The Jungle Gym, sempre più si stanno mettendo a vagliare i dettagli, e diventerà sempre più centrale la scelta dei software (di AI o con AI o per AI).Come si lega questo discorso all’articolo del The Guardian? Siamo sul lavoro, se vuoi far felice uno che lavora con te prima di tutto dagli gli strumenti più fighi e appassionanti. Se c’è un software di cui il tuo dipendente ha la prova gratuita, o la versione “non posso fare niente ma mi basta annusare l’account per essere felice”, ecco, pensaci seriamente.
Da manager, la scelta del software può cambiare tutto. Lo strumento giusto può essere decisivo.
Cito sempre
:Dal tool, dal software giusto dipende davvero la nostra felicità di ogni giorno?
Frase forte: dipende non mi piace, anche se in qualche modo la relazione che avremo con le AI ci forgerà.
La cambio in: un software figo può trasformare un piccolo team in una macchina di produttività.
La cambio in: ogni giorno il software giusto può renderci più efficaci, più soddisfatti, meno inclini a pensare di cambiare.
Ma perché è veramente importante questa roba del software giusto? Perché in fondo dice una roba: quello che fai ogni giorno è importante, e io ti curo.
Take care. Prestare attenzione.
E il 2024 dovrà essere l’anno di una nuova produttività, di micro team sempre più decisivi, di leader con ampi margini di campo, di test, di manovra per intercettare tutto il nuovo, il bello, l’intrigante. Poi, per carità, mettiamola quella cyclette in ufficio. Dopo aver comprato l’account del miglior bolide del momento sul pc. Dopo aver curato le persone che lavorano con noi. Dopo aver esplorato nel dettaglio il modo migliore per rendere migliori.
Non è una causa effetto, difficilmente ce ne sono nel mondo del lavoro. Ma è un bel segnale. E di segnali negativi in ufficio siamo pieni. Teniamoci stretti quelli positivi.
Ci portiamo questo a casa in questo lunedì di fine gennaio, di già. Il 2024 potrebbe essere un anno buono, meno buono, c’è un ventaglio importante di possibilità e congiunture davanti a noi.
Stare bene significa sempre prendersi cura, e sentirsi curati. Quindi per voi un po’ di chart sul mondo che cambia, fatene buon uso!
Buon lunedì, cercate segnali di cura!
A presto
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