Ciao a tutte e tutti, buongiorno, vi immagino in questo lunedì che scrollate al volo, vi imbattete in questa mail, e pensate: CERTO CERTO LUCA, GENTILI DI LUNEDI MAI.
L’altro giorno leggevo questo tweet, che mi sta rimbalzando in testa da un po’: la grinta vale più del talento.
Del tutto casuale che sia un tweet di Matteo, che è il mio boss, ma si tratta ovviamente di un caso, non lo citerei mai per il suo ruolo, figuratevi, del tutto random, sarebbe gravissimo che se fosse una citazione pelosa, cerchiamo di non far vedere la marcaaaa, sarebbe gravissimooooo.
La citazione la trovate al minuto 12, ma è bello iniziare con 50 minuti di Renè, che comunque abita nel palazzo di un mio carissimo amico che si è appena sposato. René Ferretti, dico, non Matteo.
Ecco, prendiamoci qualche minuto insieme perché secondo me ne vale la pena: la gentilezza sul lavoro per me vale più della grinta e del talento. Siamo in un mondo, quello lavorativo, dove in alcuni momenti la mancanza di grinta si può perdonare. In altri, si può perfino avere una lacuna di talento. La stanchezza può giocare brutti scherzi, e poi il talento ce l’hanno in pochi, la grinta, ovvero uno spirito indomabile e una certa fermezza di carattere e una certa capacità di andare oltre a volte viene meno.
Io lavoro in un’azienda che penso potreste definire, con un po’ di pressappochismo, un’azienda di consulenza, un enabler digitale (questo meno pressapochista, sarebbe gravissimooooo fare pure pubblicità alla mia aziendaaaa, giammaaai). Di media abbiamo i nostri task standard, le nostre operatività, le nostre rogne burocratiche, i nostri stakeholder interni, esterni, e a volte non si sa bene chi sia amico nostro o amico del giaguaro (come recitava la barzelletta cavallo di battaglia di mio nonno). Di media, abbiamo tante cose fuori dalla media: gare, cose, eventi, cose in più, cose extra.
Ok, in questo florilegio di cose, nel momento di maggior tensione e concentrazione arriva la richiesta su Teams che non vorresti proprio dover leggere in quel momento. O la mail pressante. O addirittura, delittuosi: la chiamata diretta su Teams. Che vi ricorda comunque che potete mettere non disturbare.
Ok. In questi casi, e in mille altre, un esercizio continuo di gentilezza salva la vita. Si tratta di una memoria muscolare, un po’ come l’amore: si dà quello che si ha ricevuto.
Spesso anche quasi nello stesso modo. Come dice questo pezzo pazzesco su hbr.org: “Quando l’ansia sale, la gentilezza non è un lusso, è necessaria”. Cito:
Le ricerche suggeriscono che la gentilezza produce risultati positivi per le aziende. Se siete un leader emergente, essere gentili con i vostri dipendenti può aiutarvi a trattenere i migliori talenti, a creare una cultura fiorente, ad aumentare il coinvolgimento dei dipendenti e a migliorare la produttività. Quando le persone ricevono un complimento o parole di riconoscimento, si sentono più soddisfatte, aumentano la loro autostima, migliorano la loro autovalutazione e scatenano emozioni positive. Il risultato: dipendenti più felici e più impegnati.
A livello individuale, quando si compiono atti di gentilezza, si aumenta la serotonina e la dopamina, neurotrasmettitori cerebrali che promuovono sensazioni di soddisfazione e benessere. Inoltre, rilascia endorfine, gli antidolorifici naturali del corpo.
Decenni di ricerche lo confermano: La gentilezza fa bene a tutti.
Ok, ho fatti di più per voi: mi sono perfino letto la ricerca citata. Sottolinea come la gentilezza sul lavoro:
Promuove la fiducia all'interno di un'organizzazione: un sondaggio PwC del 2016 sui CEO rileva che la gentilezza aumenta l'impegno dei dipendenti nei confronti dell'organizzazione, elimina le barriere alla comunicazione, riduce al minimo la concorrenza negativa tra i dipendenti e rafforza le relazioni con altri partner commerciali e investitori.
Aiuta nel reclutamento di talenti: uno studio di ricercatori dell'Università del Delaware dimostra che avere una cultura di gentilezza sul lavoro può attirare dipendenti in un'azienda, consentire loro di svolgere il proprio lavoro con più compassione e portare a minori costi di reclutamento, assunzione, formazione e maggiore produttività.
Aumenta il coinvolgimento e l'impegno dei dipendenti: le ricerche Gallup hanno mostrato che negli ultimi venti anni il coinvolgimento dei dipendenti è diventato un predittore significativo della redditività e della produttività di un'organizzazione. La gentilezza migliora il coinvolgimento sia dei dipendenti che dei clienti. La ricerca indica inoltre che la lealtà aumenta quando i dipendenti hanno l'opportunità di dimostrare gentilezza sul posto di lavoro.
Alimenta l'apprendimento e l'innovazione: l'empatia e la gentilezza sono fondamentali per imparare dai fallimenti e promuovere l'innovazione, perché aumentano quella che i ricercatori dell'Università del Michigan-Ann Arbor chiamano "sicurezza psicologica" nella condivisione delle informazioni. Poiché l'innovazione si basa sull'apprendimento dai fallimenti, la gentilezza è un aspetto importante della creazione di nuove idee.
Promuove un servizio di alta qualità e la fedeltà al marchio: le ricerche Gallup mostrano che le espressioni genuine di gentilezza nelle interazioni di servizio creano fedeltà al marchio, guidano l'impegno dei clienti con un fornitore di servizi o esperienze e creano legami duraturi con i clienti.
Migliora le prestazioni aziendali: uno studio della Deloitte University mostra un miglioramento dell'80% nelle prestazioni aziendali quando i livelli di diversità e inclusione sono elevati.
Una cosa che, durante i colloqui, chiedo spesso (insieme ad altre due tre domande standard, che mi aiutano a capire qualcosina di chi ho di fronte) è questa: come ti comporti quando un collega è carico di lavoro?
Le risposte sono tutte giuste, ma chiaramente la gentilezza dovrebbe avere un ruolo cruciale in quasi tutte.
Come si fa ad essere gentili sul lavoro? Un elenco puntato ce lo spiega al volo, sempre dall’articolo di prima:
Praticare una cura di sé radicale.
Fate il vostro lavoro.
Raggiungere con l'intenzione.
Riconoscere e riconoscere le persone.
Siate coscienziosi con i vostri feedback.
Practice radical self-care.
Mi ha colpito molto la connessione tra la gentilezza e una cura radicale del proprio benessere. Come dicevo prima: è un sentimento muscolare, una memoria. Le gambe in bicicletta ricordano la fatica della salita, la riconoscono, e ti supportano (a parte le mie, che invece si ricordano quanto è bello scendere dalla bici e farsela placidamente a piedi, quella benedetta salita). E la memoria parte dall’essere gentili ed indulgenti con se stessi PRATICAMENTE.
1 tool + tips
Oggi piccolo tips su Notion, un altro dei miei tool preferiti di sempre. Qui trovate una bella guida se volete scoprirlo. Una delle cose che amo di più di Notion è la sua community, che di fatto inventa decine e decine di template. Ovvero di schemi preimpostati in cui inserire le tue cose. Io ne uso parecchi, come potete vedere. Quasi la metà sono progetti per il futuro, compreso un libro di racconti e un torneo di calciotto per migranti e uno dedicato a mia moglie. Non un torneo, dico uno spazio dove segno tutte le cose che penso di lei e che organizzo per lei e che vorrei farle vedere o regalare etc etc.
A proposito di gentilezza, ho uno spazio dove inserisco le cose gentili che ricevo. La gentilezza è memoria.
1 articolo di The Atlantic: Is It Possible to Lay People Off Nicely?
Altra rubrica della stagione 2023-24: il nostro articolo di The Atlantic del giorno è vecchiotto e parla di… rullo di tamburi… gentilezza no?
La domanda è: si può licenziare in maniera gentile? La risposta è…
No, non è possibile licenziare le persone in modo gentile. Un licenziamento è sempre un evento traumatico per il dipendente, che si sentirà umiliato, arrabbiato e/o spaventato.
Tuttavia, è possibile rendere il licenziamento più umano e rispettoso. Ecco alcuni consigli:
Essere sinceri e onesti. Non mentire o nascondere le ragioni del licenziamento.
Essere comprensivi. Ascoltare le preoccupazioni del dipendente e provare a trovare soluzioni.
Offrire un supporto. Fornire informazioni sui servizi di outplacement e altri aiuti disponibili.
È importante ricordare che il licenziamento è una decisione difficile, anche per l'azienda. Non è mai facile licenziare qualcuno, ma è importante farlo nel modo più umano possibile.
Ecco alcuni dettagli aggiuntivi da considerare:
È importante essere onesti e trasparenti sulle ragioni del licenziamento. I dipendenti hanno diritto di sapere perché stanno venendo licenziati, anche se la risposta è sgradevole.
È importante essere comprensivi e ascoltare le preoccupazioni del dipendente. Il licenziamento è un momento difficile per tutti, e è importante mostrare empatia per il dipendente.
È importante offrire un supporto al dipendente. Fornire informazioni sui servizi di outplacement e altri aiuti disponibili può aiutare il dipendente a trovare un nuovo lavoro.
Siccome la gentilezza è un muscolo, qui un po’ di consigli su come allenarlo, direttamente dal The Guardian
Le novità in Italia 🇮🇹
In Italia è appena uscito un roboante report sulle province in cui si guadagna di più in questo nostro fantastico paese. Ecco una cosa che di certo vi sorprenderà molto:
Ah, è uscito un bel documentario su come sarà il mondo senza lavoro. Ne parla Wired.
Dall’estero 🔴
All’estero, negli USA, si pongono un po’ tutti il problema dei baby-boomer, i più presi di mira nella recente ondata di licenziamenti. I dati di Upwork mostrano che i baby boomer sono stati i più colpiti dai licenziamenti, con una probabilità del 50% di essere licenziati rispetto al 42% dei dipendenti della generazione X e al 36% dei dipendenti della generazione Z.
Le cause sono molteplici, le difficoltà di ricollocarsi più alte.
Ah, TikToc ha deciso che traccerà i dipendenti in ufficio. Saprà dove sono, che fanno, quando entrano e quando escono. Praticamente il badge più collega spione in un solo algoritmo. Lo racconta, un po’ preoccupato per la privacy, il New York Times.
Direi che ci siamo, con queste belle notizie ci salutiamo. Tracciatevi anche voi, i vostri atti di gentilezza però. Non gli spostamenti tra colleghi. A meno che non siano crush. Non googlate, buona giornata!
Un articolo fighissimo riassunto solo per voi:
Impostare obiettivi chiari e realistici. Prima di iniziare a lavorare, prenditi del tempo per definire obiettivi chiari e realistici. Questo ti aiuterà a rimanere concentrato e a evitare di distrarti.
Fissare scadenze. Una volta che hai definito i tuoi obiettivi, fissa delle scadenze realistiche. Questo ti aiuterà a rimanere motivato e a evitare di rimandare le cose.
Eliminare le distrazioni. Quando lavori, cerca di eliminare le distrazioni. Spegni il telefono, chiudi le e-mail e trova un posto tranquillo dove lavorare.
Delegare le attività. Se hai troppe cose da fare, non aver paura di delegare le attività ad altri. Questo ti libererà tempo per concentrarti sulle attività più importanti.
Fare pause. È importante fare delle pause durante il lavoro. Questo ti aiuterà a rimanere concentrato e a evitare di bruciarti.
Cercare il supporto degli altri. Se hai difficoltà a gestire il tuo tempo, non esitare a chiedere aiuto ai colleghi o al tuo manager.
Ecco alcuni consigli aggiuntivi per gestire al meglio il tempo sul lavoro:
Utilizza strumenti di produttività. Ci sono molti strumenti di produttività disponibili che possono aiutarti a gestire il tuo tempo in modo più efficiente.
Impara a dire di no. È importante imparare a dire di no a nuove attività se hai già troppe cose da fare.
Prenditi cura di te stesso. È importante prendersi cura di sé, sia fisicamente che mentalmente. Questo ti aiuterà a essere più produttivo sul lavoro.