Ciao a tutte e tutti, buongiorno,
mentre state leggendo è già tutto finito. Il Super Bowl, il più grandioso evento sportivo americano, è terminato. Le luci si sono spente, lo spot-scandalo su Gesù è stato trasmesso, una delle due squadre con quarterback afro-americani ha vinto. L’altra ha perso. Così va il mondo.
Mentre state leggendo, lo spettacolo dentro lo spettacolo è già andato in onda. Mentre noi parliamo di quanto sia lecito o meno limonare su Rai 1, Rihanna si è esibita di fronte a milioni di appassionati.
Poco prima del Superbowl, Rihanna ha parlato di cosa significa essere mamma sul posto di lavoro:
"È molto diverso", ha detto Rihanna della sua vita dopo il parto in una conferenza stampa dell'Apple Music Super Bowl Halftime Show giovedì. “Il balance è quasi impossibile perché non importa come lo guardi, il lavoro è sempre qualcosa che ti deruba del tempo con tuo figlio”.
Per inciso, non sappiamo il nome del figlio di Rihanna e A$AP Rocky (sì, proprio lui), un prezioso momento di privacy in un universo totalmente pubblico. Sintesi: il bilanciamento è quasi impossibile.
Vi incollo un pezzo di questo articolo davvero figo, è il 💎 di oggi, che si intitola:
Smettetela di chiedere a noi donne come gestiamo l'equilibrio tra lavoro e vita privata. La maggior parte di noi non lo fa.
Mi piace molto questo pezzo, ve lo inserisco tutto perché vale:
Come ex ginnasta agonista, ho imparato che l'equilibrio consiste essenzialmente nell'opporsi alla costrizione e al rilassamento dei muscoli per creare l'illusione dell'equilibrio. L'equilibrio è in realtà l'atto di essere sbilanciato .
Le donne sono le migliori in questo perché lo capiamo; capiamo come portare a termine tutto. Prendiamo la maggior parte delle decisioni sanitarie per le nostre famiglie. Siamo portatrici della vita. Le donne comprendono il vantaggio dell'incertezza e questo ci ha resi investitori migliori. Molte donne venture capitalist di successo fanno eco a un tema coerente: stiamo tutti imparando. Ogni giorno si tratta di fare compromessi e trovare conforto nel fatto che è stata presa una decisione. Va bene non avere tutte le risposte. In effetti, è la pietra angolare di una carriera di venture capital: utilizzare dati asimmetrici per prendere decisioni informate.
Il capitale di rischio è il caos misurato. Succede sempre qualcosa di nuovo e la capacità di adattarsi al volo è un requisito fondamentale per il lavoro. Il lavoro consiste nel perfezionare il tuo pensiero più e più volte, quindi vagliare migliaia di idee per trovare il fuoricampo.
Praticamente il lavoro dei genitori. Specialmente se lavorano. Dico genitori, perché sono uno di quelli che pensa che tutti e due debbano condividere il più possibile i figli. Prima di tutto perché sono una roba impensabile in termini di grandezza e bellezza. Secondo poi perché è giusto, cavolo.
Trovo difficile farlo, ve lo confesso. Lavoro 8 ore, mia moglie ha un part time lungo e abbiamo 3 figli. Trovo difficile rimanere a casa perché uno ha la febbre, poi la seconda, poi il terzo. Trovo difficile fare il papà e non supportare, ma prendere la metà della responsabilità genitoriale. Non è una questione di mammi, o di aiutare in casa. Metà.
Dirò una parola che purtroppo mi sa di vecchio, perché l’ho sentita tante volte. Questo non la rende meno vera. In una società di padri, patriarcale ecco l’ho detto, è difficile fare il padre in maniera piena. E è quasi impossibile fare la madre e lavorare. Attenzione: non sto facendo l’infantilone che crede di poter prendere spritz tutte le sere. Do per scontato, e spero lo sappiate tutte e tutti, che la vita da adulti vuol dire trovare equilibri impossibili, ritagliarsi, spiegazzarsi, apprezzare, gustare, sprecare. Do per scontato che sappiamo tutti che alcune cose non si possono fare sempre, altre si possono fare a tratti, altre non si fanno più (non parlo di cose di letto, che diamine, voglio sperare che sull’argomento non siamo rimasti alla tomba dell’amore e ste cose, per favore no superficialità se possiamo).
Lavorare però è qualcosa che non ci dà compiutezza, ma di certo è una parte che costruisce motivazioni e soddisfazioni e delusioni e identità. Ed è quasi impossibile farlo da mamme. Perfino per mamme miliardarie. Non è solo una questione di impossibile equilibrio, attaccamento, naturale legame.
E’ impossibile perché non te lo fanno fare. Semplicemente, dopo un po’, sei un peso per qualsiasi azienda. Hanno dovuto mettere una legge che tutelasse le donne dal licenziamento post maternità, semplicemente perché i nostri illuministi manager avevano il pulsante del licenziamento sempre premuto dopo un figlio. Figurarsi dopo due.
A Berlino alcune startup danno giorni di ferie illimitati, sono molto orizzontali: le decisioni vengono prese da una specie di gran consiglio, il People Rat (sembra topo, non è topo). Cito:
Avere un consiglio come questo significa che le decisioni vengono prese dai lavoratori dell'azienda attraverso lunghe discussioni, che ricordano più la politica che i tipici incontri d'affari. "Parliamo moltissimo. Può essere stancante, ma fa parte dell'intera struttura", ha spiegato.
Lo chiamano New Work. Nuovo modo di intendere il lavoro.
Ah attenzione: oggi festeggio i primi iscritti a pagamento di questa newsletter! Se mi leggi spesso, e mi vuoi un po’ bene e vuoi bene a questo progetto, qui sotto ti lascio l’offerta del giorno:
E questo nuovo modo, lo dico subito, non ha molto a che fare con queste assemblee condominiali spostate in ufficio. Deve partire dalla parità. E parità significa no sorprese. Significa 6 mesi per me e 6 mesi per la mia compagna. Significa che nessuno perde il lavoro, si ritrova demansionato, viene anche solo lontantamente vittimizzato da bias di vicinanza (pare che se vedi le persone in ufficio le promuovi più facilmente, per dire, nel 2023 dopo Cristo), o da qualsiasi pregiudizio vi venga in mente. E ve ne verranno in mente molti.
Anche perché essere mamme non è una cosa che si può risolvere con quello che si chiama il Rinascimento psichedelico, cioè prendendo dei funghetti (ok, sto banalizzando, però che diamine).
Come ricorda il Washington Post, la pandemia ci ha regalato postumi incredibilmente sinistri. Influenze, le solite care vecchie influenze, ma anche una miriade di malattie respiratorie, bronchiti, tutte cose che si incontrano quasi ogni mese. Che fanno rimanere bambini e bambine a casa. E questo significa genitore che lavora a casa. Se può. E questo significa, per esempio a casa mia, scegliere chi ha meno call quel giorno, chi ha meno cose cruciali, chi non deve andare in ufficio ad incontrare Elvis Presley. Cito:
I giorni persi per l'assistenza all'infanzia aggravano gli ostacoli che le donne devono già affrontare in ufficio. Le madri sono percepite come meno competenti semplicemente perché sono madri, un pregiudizio che influisce sia sulle assunzioni che sulla retribuzione. Tuttavia, se sono indiscutibilmente competenti, vengono invece visti come freddi, meno simpatici o addirittura ostili. Certo, se le madri scelgono di lavorare di meno, potrebbero essere percepite come meno impegnate, ma in genere hanno poca scelta: gli asili nido non apprezzano se lavorano fino a tardi e i bambini malati non si prendono cura di se stessi.
Per inciso: prendersi cura, chi mi legge lo sa, ci rende umani. Mi oppongo alla narrazione che ci dice che prendersi cura dei bambini sia perdere qualcosa. Sul lavoro. Della nostra libertà (molto supposta), delle nostre abitudini. Fazzoletti, moccioli, lavaggetti, stiamo letteralmente costruendo un nuovo universo umano.
CREAZIONE 🌎
Questa è creazione, per chi crede è dono e delega di un atto creativo definitivo e originario. Dall’energia di questo atto di cura bigbanga un nuovo uomo o una nuova donna, un poeta, una esploratrice, uno che può salvare migliaia di vite o semplicemente scrivere un bigliettino di auguri. Creazione pura. Questo atto di cura non ha solo bisogno di tutele, ha bisogno di rete. Di network. Di parlarne, di sicurezze, di aziende mature e manager lungimiranti. Si straparla spesso di aziende-famiglia. Basterebbe non voltarsi dall’altra parte di fronte alle madri.
Questo è l’inizio: prendersi cura delle madri. Delle donne che curano. Svilirle, deprezzarle, ritenerle anti-economico dovrebbe essere una roba degna di Thanos, che con uno schiocco fa fuori metà dell’umanità (se ve lo siete persi, sto parlando della saga degli Avengers, nello specifico di Infinity War e Endgame, che la chiudono, più o meno). E di Thanos ce ne sono molti in giro. Penso sempre però che gli umani fanno le aziende. Si può scegliere o meno di fare figli, ma non si può dire: hai voluto la bicicletta, ora pedala. Non in una società occidentale che si dice civile. Sennò si paga un prezzo. E il prezzo è deumanizzante. Essere umani è prendersi cura. Prendetevi cura, oggi, buona giornata.
Ah, dico a te, mamma sul lavoro. Prima di andare in pezzi, trova altre o altri come te. Ci sono. Non sei sola, non sei l’unica. Sei adulta, no sensi di colpa, i pezzi di cacca devi chiamarli col loro nome. E devi avere speranza.
Ok, qui sotto comincia la parte per ABBONATI! Agli altri, ciao ciao
Prima di tutto, grazie del supporto e della fiducia.
Poi, questo è un articolo spaziale del Time che vi ho tenuto da parte:
As People Return to Offices, It’s Back to Miserable for America’s Working Moms
Gli ho rubato l’immagine di copertina, vi copio solo un pezzetto ma ve lo stra-consiglio:
Senza l'onere di un tragitto giornaliero, facevamo il nostro lavoro, ci prendevamo cura dei nostri figli e talvolta facevamo anche esercizio. Riuscire a farcela dipendeva dall'avere un'assistenza all'infanzia affidabile - un grande "se" - ma, per molte persone, il lavoro a distanza ha fatto la differenza tra caos e sanità mentale. Uno studio recente ha scoperto che ha risparmiato a persone come me una media di 72 minuti al giorno .
72 minuti risparmiati al giorno, che molte aziende stanno rubando di nuovo alle mamme.
Ho deciso di regalare agli abbonati un angolo Polemico. Nella vita quotidiana ho deciso di non fare tante polemiche. Me ne vengono molte, ci provo grande gusto e piacere nel suscitarle e affrontarle, ma mi rendo conto che, insomma, non fa benissimo al rapporto che ho con gli altri. E non fa bene a me. Quindi le ho parecchio smorzate. Ne concentrerò una per ogni lunedì.
🤬ANGOLO POLEMICO 🤬
Oggi un punto importante: molte mamme vengono mandate via perché molti manager non capiscono un cazz. O non ci hanno capito un cazz. Sintetizzo: molte vengono mandate via da aziende piccole, che da sole non si reggono in piedi e pensano che mandare via le persone sia un buon metodo per provare a zoppicare. Altre vengono mandate via da aziende grandi, che però hanno pensato di poter lucrare molto post Covid. Peccato che poi c’è stata la guerra in Ucraina, sintetizzo e semplifico, e tutte le grandi crescite previste non ci sono state. E tutte le assunzioni Covid sono svapate, e sono diventate accessorie.
Per questo motivo le grandi aziende Tech, per esempio, sono iconiche: hanno assunto a stecca durante il Covid, ora tagliano a tranche di 8-10% dei dipendenti (ne hanno assunti pure di più, ovviamente).
Trovi tutto in questo pezzo molto figo, ma ti regalo intanto il titolo che è altrettanto figo: “Sogni per la disfatta del settore tecnologico: la fine dell'adorazione del fondatore”.
In sintesi: hanno sbagliato i grandi manager, però sono tutti al loro posto, a pontificare sui massimi sistemi. Nel mentre, le loro aziende spezzano vite lavorative. Invece di tagliare il 10% della forza lavoro, bisognerebbe in un mondo giusto tagliare i manager. Tutti.
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Pezzo bonus rassegna del giorno 🗞
E per oggi ok così, buona giornata!