4 Days-Week Kills the Friday's stars ⭐
La settimana di 4 giorni sta arrivando, e voi ci siete dentro?
Se volete sapere come si dovrebbe comportare un'azienda in futuro, dovreste guardare cosa fanno da Buffer. Qualcuno lo conoscerà: è un tool di social media management, ma nel mondo del lavoro è specialmente noto perché fa cose molto fighe insieme ai suoi dipendenti 💡
Chi lavora da Buffer:
👉È in full remote working da prima che diventasse necessario - hanno chiuso gli uffici 6 anni fa (non 6 mesi fa) 😮
👉Sa quanto guadagna chiunque altro in azienda. I loro stipendi sono del tutto trasparenti e pubblici, anche quello del CEO 🔍
👉Ha un wallet illimitato per comprarsi i libri che vuole 📚
👉In totale controtendenza, durante la pandemia, in Buffer hanno deciso di adottare la settimana lavorativa di 4 giorni. Senza alcuna riduzione di stipendio 💥
Piccolo stop promozionale: se non sei ancora iscritto ma ti piace quello che leggi qui sotto puoi darmi retta una volta a settimana:
A maggio 2020, una marca di abbigliamento, Primary, ha dato tutti i venerdì OFF ai suoi dipendenti. Un test: poco più di 6 mesi dopo, visti i risultati, il test è diventato effettivo e si è trasformato in un per sempre ⏳
Nessun taglio di stipendio. Occasionalmente, chi vuole può lavorare di venerdì, o anticiparsi qualche task. Ma lo fa senza obblighi, e non vengono schedulati meeting di venerdì. Mai.
🚩Giovedì diventa un “Friday Junior”🚩
Se dovete scegliere un articolo da cui partire e da salvare, questo di Gallup.com è ottimo.
Kickstarter, Shake Shack and Unilever in New Zealand hanno annunciato o stanno pianificando di passare alla 4 giorni.
Nel 1956 la predisse l'allora vice presidente Usa Richard Nixon, nel 1978 il Washington Post profetizzava che sì, la settimana da 4 giorni era davvero “dietro l'angolo”. Non proprio dietro dietro.
Ad inventare la settimana lavorativa di 5 giorni, nel 1927, dovrebbe essere stato Henry Ford: prima si lavorava per 6 giorni. Pensateci, se vi sembra così assurdo lavorare un giorno in meno: ci sono stati anni in cui i 5 giorni erano una pazza innovazione progressista.
Pensateci, ogni tanto: ci sono stati anni in cui l'uomo sulla terra non c'era, per inciso, ne parlavamo in pausa pranzo qualche giorno fa (se l’intera vita della terra fosse paragonabile ad un anno, l'uomo sarebbe arrivato negli ultimi 2 minuti prima di mezzanotte). Ma questo è un altro discorso, anche se dovrebbe aiutarci a ragionare in ottica di flessibilità.
Nulla di quello che ti sembra fisso e statico è del tutto ragionevole, obbligatorio, indiscutibile. Si tratta di un buon mindset, sia per le aziende e i manager, sia per i dipendenti. Se si è sempre fatto così, perché non provare a fare diversamente?
Ne parlavo con il founder di Emma, Edoardo Moreni, durante la scorsa puntata di Coltura aziendale: la settimana corta, o la 4 Days Week, potrebbe essere la Next Big Thing del mondo del lavoro. In Inghilterra se ne parla da un po’:
Anche qui trovate dati interessanti:
Lo dicono pure i Big Pharma, sponsor occulti di questa newsletter (no dai non è vero):🚩
Il mondo va verso questa concezione del tutto diversa di produttività e work-life balance. E tu? Tu lavori di domenica, la sera tardi, e ancora affannosamente devi dimostrarci che yeah, non hai nemmeno il tempo di pranzare.
Oramai penso abbiate capito come la penso: ritengo che un atteggiamento tossico iper-performativo (mandare mail di lavoro alle 23.15, o di domenica mattina) sia una stortura. Un atteggiamento molto italiano, per dirla alla Stanis.
Nell'ottica del lavoro come privilegio, siamo arrivati a vantarci di lavorare molto più degli altri perché lavorare molto di più significa tenerci molto di più, dimostrare di meritare molto di più questo privilegio di cui sopra.
E credo, anzi ovunque ci sono evidenze di questo, che il mondo del lavoro vada in una direzione totalmente diversa. Il Financial Times ci ha dedicato un'intera puntata del Podcast Working It, che ho scoperto grazie all'intervista di Valerio Bassan a Renée Kaplan (veramente figa, la leggete qui). Se vi capita, sentitevi pure il podcast. Vale la pena, lo trovate qui ed è altrettanto figo.
Ci sono aziende che si stanno già avvicinando: se leggete le proposte di lavoro di Teamsystem, un gruppo di aziende che sviluppa software gestionali e nei servizi di formazione per azienda, imprese, artigiani e microimprese, professionisti (trovata definizione sul sito per essere preciso) troverete spesso la parola Light Friday.
Si tratta di una formula di avvicinamento alle 4 Days Week molto interessante: la settimana lavorativa finisce alle 13 su base volontaria. Funziona solo se si prende sul serio: nessuno metterà dunque call o meeting il venerdì pomeriggio, in modo che tutti e tutte si sentano incoraggiati e incoraggiate a godersi mezzo pomeriggio di riposo in più, senza doversi in qualche modo giustificare.
DICONO DI LEI 📲
Chi la sta provando, questa trendy settimana di 4 giorni, cosa ne pensa? Partiamo dalle evidenze: chi ci ha provato?
Microsoft rappresenta un case-study molto citato sui giornali più rinomati, tipo in questo articolo si spiega come ha aumentato la produttività del 40% ad agosto 2019 rispetto all’anno precedente, in Giappone. Si tratta di un caso minimo, ma interessante.
Anche in Islanda la soluzione sarebbe molto gradita, ne parla l'Ansa qui, ma in generale l'esperimento - iniziato nel 2015 e terminato nel 2019!- è stato un successo.
In Canada, nella città di Ontario, non vogliono più tornare indietro.
Non è di certo una roba nuova, come dicevamo: anche nel 2010 Anna Coote, l'Head of Social Policy a New Economics, proponeva una settimana lavorativa di 21 ore.
Un articolo - questo - di The New Yorker del 2014 - non proprio ieri - proponeva una settimana lavorativa di 3 giorni, addirittura.
PRO E CONTRO
Ok, ma quali sono i pro e i contro? “Le persone arrivano a lunedì davvero ricaricate”, racconta Cap Watkins, il dirigente che si è occupato di implementarla a Primary.
Prendo dal New York Times alcuni vantaggi e alcuni contro:
“Participating workers took on fewer hours and enjoyed greater well-being, improved work-life balance and a better cooperative spirit in the workplace — all while maintaining existing standards of performance and productivity.”
A four-day schedule can make it easier for caregivers, including working parents, to juggle their responsibilities. And the extra day off means fewer commuting days, which saves time and reduces environmental impact.
Piccolo inciso: capito questa parte? In questo post su LinkedIn se ne parla meglio.
One disadvantage reported in Iceland was that it was more challenging for managers to schedule group activities like training days or goodbye parties for departing staff. Some workers also said that, given the compressed pace, it was harder to communicate handoff information to their colleagues between shifts.
Sui pro ci siamo:
Work life balance migliore
Migliora impatto ecosostenibile delle aziende
Aiuta le famiglie e i genitori
Aumenta la cooperazione tra i lavoratori
Elimina lo stigma sociale del day OFF
Aggiungo: molte survey anche piuttosto vecchiotte insistono sul fatto che incoraggiare l'auto analisi, la capacità di regolarsi in meno ore, gestirsi, trovare il tempo e sapersi regolare aumenti la produttività.
Per dire, in molti parlano anche di cura per la privazione del sonno, uno dei grandi mali silenziosi che affliggono tantissimi lavoratori.
I contro sembrano concentrati di certo in una generica diminuzione di tempo, con tutti gli annessi e connessi: si accavallano più meeting nei 4 giorni di lavoro, ci sono meno momenti conviviali o di condivisione o quelli che io definisco Momenti Creativi, ovvero lassi di tempo di produttività ridotta per dedicarsi ad attività lavorative utili, anzi migliorative, complementari ma non urgenti e immediatamente necessarie.
Non solo: i dipendenti disingaggiati, delusi, già poco propensi, rischiano di accelerare il loro processo di addio all'azienda.
Punto focale questo: se vuoi capire chi sono i dipendenti tiepidi in azienda, beh, la settimana da 4 giorni potrebbe essere una bella cura shock.
Ok, ma come si fa a mettere su una settimana da 4 giorni? Metterla a terra presuppone un cambiamento di mentalità importante.🎢
Il successo della settimana corta dipende proprio da come viene implementata, e da quale cambiamento culturale la accompagna.
Non può essere posta in essere se non è preceduta, sostenuta e sorretta con forza dal management, convinto della sua effettiva efficacia e della bontà di un modello lavorativo che spinga il dipendente a stare bene.
La prima regola per farla funzionare? Basta con il feticismo del lavoro duro. Basta con la mitizzazione dell'extratime. Basta con le serie TV tipo Suits, in cui questi affascinanti avvocati a mezzanotte sono ancora là a lavorare sorseggiando brandy. O qualsiasi intruglio sia.
Alex Soojung-Kim Pang, che sulla settimana di 4 giorni ci ha scritto un libro, “Shorter,” spiega che bisogna frenare i meeting, che vanno proposti e propinati con maggior rigore e disciplina. Non solo: in una settimana di 4 giorni bisognerà proprio settare sulla propria agenda il tempo per le operatività e i task, e smettere di interromperli leggendo mail o chat di lavoro. 👇🏻
Qui trovate una bella intervista al nostro autore appena citato, molto stimolante. Il libro Kindle costa qualcosa come 3 euro, un ottimo modo di spenderli.
Ah, piccolo dettaglio anche se non se ne parla più: come ricorda questo articolo del The Guardian, ci sarebbe anche quel piccolo beneficio in termini di ecosostenibilità. Ve la ricordate ancora, l’ecosostenibilità?
E TU 🦸🏻
Chiudiamo con uno zoom su di noi, tipo Truman Show. Infine, tu saresti in grado di gestire e ottimizzare una settimana lavorativa di 4 giorni? 🪄
Nel suo libro ancora più radicale radicale “4 ore alla settimana” (avete letto bene, 4 ORE non giorni” Timothy Ferriss, imprenditore, investitore, autore, podcaster e guru dello stile di vita americano (googlato anche questo per sicurezza), chiede in maniera provocatoria:
👉🏻How do your decisions and priorities change if retirement will never be an option?,” he asks, before adding, “Is your business scalable, is your career scalable, and, most important, is your life style scalable?”
Quello che dobbiamo chiederci in effetti è questo: la nostra giornata lavorativa è scalabile? Cosa possiamo davvero togliere, cosa dobbiamo davvero tenere? E ancora di più: il nostro stile di vita è scalabile? Possiamo switchare le nostre priorità e arrivare ad espandere il nostro tempo libero? Siamo ancora in grado di farlo, o lavoreremmo di venerdì anche se diventasse un giorno libero?
Chiudo con una considerazione. Di fatto, come dicevamo prima, forse davvero la settimana da 4 giorni farebbe fuori le star del venerdì, tutti quei dipendenti che attendono solo la fine della settimana, troppo stufi per trovare motivazioni e troppo poco propensi a dirselo chiaramente, anche a loro stessi.
Sono quelli che aspettano il venerdì come una manna, fino a che non si ricordano che sarà poi lunedì di nuovo. Se sei quel dipendente, forse più che cambiare orari di lavoro, giorni lavorativi o altro, sarebbe il caso di cambiare proprio lavoro 🎈
⚠️ Attenzione però: la settimana di 4 giorni ci dovrebbe costringere a rivedere le nostre priorità, la nostra lista si meeting, di email, la nostra capacità di goderci il tempo libero. Siamo ancora in grado? Siamo davvero capaci?